da admin | Apr 29, 2025 | Autotrasporti
Torna a far discutere il nodo del Brennero: tra i cantieri sul ponte Lueg e i divieti notturni per i Tir, la viabilità lungo l’autostrada al confine tra Italia e Austria è sempre più sotto pressione. I divieti di transito in vigore dalle 22 alle 5 generano rallentamenti che si ripercuotono su tutto il traffico merci.
Il tema è stato affrontato durante il recente vertice di Vipiteno tra le Camere di commercio di Bolzano, Trento, Monaco, Alta Baviera e Tirolo. Dall’analisi dei dati è emerso che nelle prime ore del mattino, traffico pendolare e mezzi pesanti si incrociano, con il risultato di blocchi continui. Eppure, soluzioni alternative esistono.
Le Camere chiedono di revocare il divieto notturno anticipando le partenze alle 3 invece che alle 5. In questo modo si eviterebbero le code, con benefici concreti per l’economia locale e i residenti. Un’ulteriore ipotesi prevede anche l’estensione degli orari serali fino a mezzanotte.
Il nocciolo della questione
Ma il vero collo di bottiglia è il ponte Lueg, in territorio austriaco, costruito oltre 55 anni fa e ormai considerato a rischio. I lavori per la costruzione di una nuova infrastruttura dureranno almeno fino al 2030. Intanto, da inizio 2025, si circolerà su una sola corsia per senso di marcia, aumentando il rischio di ingorghi e costi per tutta la filiera.
Situazione complicata anche il sabato: i mezzi pesanti possono attraversare il Tirolo solo tra le 5 e le 7 del mattino. Una finestra troppo breve, che spesso impedisce agli autisti di completare il viaggio e rientrare a casa per il weekend.
Le Camere di commercio chiedono che ogni eventuale modifica ai divieti venga comunicata con largo anticipo alle aziende di trasporto, per evitare disagi organizzativi.
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Fonte Il Sole 24 Ore
da admin | Apr 29, 2025 | Autotrasporti
Mentre si parla tanto di grandi opere ferroviarie, i dati non lasciano dubbi: l’Italia continua a muovere merci quasi esclusivamente su strada. Secondo Anita (l’associazione di autotrasporto aderente a Confindustria) e Federlogistica (Conftrasporto–Confcommercio), se vogliamo davvero potenziare la logistica nazionale, è urgente investire sulla rete viaria.
Nel 2023, l’87% delle 582 miliardi di tonnellate movimentate nel Paese ha viaggiato su gomma. E le previsioni parlano chiaro: entro il 2030, il traffico stradale crescerà di un altro 31%. Il problema? Le nostre infrastrutture sono tra le più datate d’Europa: il 50% dei ponti, viadotti e tratti autostradali è stato costruito prima del 1970. Un sistema vecchio, che oggi fatica a reggere i volumi attuali.
Anche i treni non offrono grandi speranze. Lo spostamento delle merci dalla gomma alla ferrovia, infatti, garantirebbe un calo del traffico stradale solo del 2,5-3,5%, secondo Davide Falteri di Federlogistica. Un risultato positivo, ma insufficiente a cambiare le regole del gioco. Il trasporto merci su rotaia copre appena il 12% del totale nazionale.
In più, l’Autostrada Ferroviaria Alpina tra Torino e Lione ha chiuso i battenti per mancanza di fondi pubblici, e oggi non si intravedono prospettive di riapertura. Il risultato? Quelle merci torneranno su gomma, con un impatto ambientale evidente.
Infine, i lavori del PNRR che stanno rallentando la rete ferroviaria proseguiranno almeno fino al 2027. Tradotto: per anni, le strade italiane resteranno la spina dorsale del nostro sistema logistico.
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Fonte Il Sole 24 Ore
da admin | Apr 24, 2025 | Autotrasporti
Un’occasione da non perdere per tutte le imprese italiane, anche individuali, che vogliono migliorare la sicurezza sul lavoro.
Il nuovo Bando ISI Inail 2024/2025 offre un contributo a fondo perduto fino al 65% delle spese ammissibili, con un tetto massimo di 130.000 euro, per progetti che puntano a rendere più sicuro l’ambiente di lavoro rispetto alla situazione attuale.
Una grande opportunità anche per il mondo del trasporto e della logistica, che spesso si confronta con rischi legati a movimentazione carichi, usura dei mezzi e ambienti di lavoro impegnativi.
Cosa si può finanziare?
Tra i progetti ammessi troviamo:
- Rimozione e smaltimento amianto
- Sostituzione di macchinari obsoleti
- Riduzione del rischio da sollevamento manuale dei carichi
- Riorganizzazione di layout produttivi o impiantistica
- Installazione di nuovi dispositivi o attrezzature per la sicurezza
- Progetti per la riduzione dei rischi da agenti chimici, biologici o cancerogeni
C’è spazio anche per interventi di tipo organizzativo, come l’adozione di modelli di responsabilità sociale o sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro.
Chi può partecipare?
Possono fare domanda:
- Tutte le imprese italiane, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio
- Per alcune linee specifiche, anche enti del Terzo Settore, come associazioni di volontariato o imprese sociali
Per essere ammessi, è necessario:
- Avere un’unità produttiva attiva in Italia
- Non essere in liquidazione o in procedura concorsuale
- Essere in regola con contributi e obblighi assicurativi
- Non aver ricevuto contributi per progetti simili negli ultimi tre bandi
Spese ammissibili
Il bando copre:
- Spese dirette per l’acquisto di attrezzature e macchinari
- Spese accessorie strettamente funzionali al progetto
- Eventuali spese tecniche, entro i limiti previsti
Attenzione: non sono ammessi beni usati o acquisiti tramite leasing, né progetti già avviati alla data di chiusura dello sportello telematico.
Come funziona la procedura?
1. Inserimento domanda e codice identificativo
Le imprese accedono alla piattaforma Inail, inseriscono i dati del progetto e ottengono un codice identificativo.
2. Click Day
Arriva poi il momento cruciale: l’invio telematico del codice, in una data e orario preciso, per entrare in graduatoria cronologica. Chi invia prima ha più possibilità.
3. Invio documentazione
Se l’impresa risulta ammessa, ha 30 giorni di tempo per completare la pratica caricando tutta la documentazione richiesta.
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Fonte Truck24
da admin | Apr 22, 2025 | Autotrasporti
La primavera porta con sé giornate più lunghe e traffico più intenso, soprattutto nei fine settimana e nei festivi. Come sempre, tornano anche i divieti di circolazione per i mezzi pesanti: un promemoria utile per evitare sanzioni e per organizzare al meglio il proprio lavoro.
Chi è coinvolto?
I divieti riguardano i veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate, adibiti al trasporto di cose, circolanti fuori dai centri abitati.
Date da segnare sul calendario: Primavera 2025
Ecco il calendario dei divieti in vigore da aprile a giugno 2025:
- Giovedì 25 aprile (Festa della Liberazione): dalle 9.00 alle 22.00
- Mercoledì 1° maggio (Festa dei Lavoratori): dalle 9.00 alle 22.00
- Domenica 5 maggio: dalle 9.00 alle 22.00
- Domenica 12 maggio: dalle 9.00 alle 22.00
- Domenica 19 maggio: dalle 9.00 alle 22.00
- Domenica 26 maggio: dalle 9.00 alle 22.00
- Domenica 2 giugno (Festa della Repubblica): dalle 9.00 alle 22.00
- Domenica 9 giugno: dalle 7.00 alle 22.00
- Domenica 16 giugno: dalle 7.00 alle 22.00
- Domenica 23 giugno: dalle 7.00 alle 22.00
- Domenica 30 giugno: dalle 7.00 alle 22.00
Come organizzarsi al meglio: 3 consigli pratici
1. Pianifica con anticipo
Verifica con i clienti eventuali margini di flessibilità nella consegna e organizza i viaggi tenendo conto delle giornate di divieto, specialmente se includono ponti o festività.
2. Sfrutta i giorni “franchi”
Tra un festivo e l’altro, ci sono giorni lavorativi normali: massimizza le tratte in quelle giornate per recuperare i tempi persi.
3. Controlla le deroghe
Alcuni trasporti sono esclusi dal divieto (per esempio, carburanti, animali vivi, merci deperibili). Se rientri in una di queste categorie, portati sempre la documentazione giustificativa.
Essere informati significa viaggiare con meno stress e maggiore efficienza. Un buon calendario in cabina può davvero fare la differenza!
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da admin | Apr 22, 2025 | Autotrasporti
Negli ultimi mesi, i prezzi del carburante stanno tornando a salire, creando nuove difficoltà per chi ogni giorno lavora con un mezzo pesante. Per gli autotrasportatori, ogni centesimo in più al litro si traduce in un aumento importante dei costi operativi. Ma cosa sta succedendo esattamente? E soprattutto: c’è un modo per difendersi?
Perché il prezzo del gasolio sta aumentando
Le cause principali sono legate a fattori internazionali:
- Tensione geopolitica in Medio Oriente e instabilità nei Paesi produttori.
- Tagli alla produzione di petrolio decisi dai grandi esportatori.
- Speculazioni sui mercati energetici che influenzano il prezzo al barile.
- A livello nazionale, rialzi delle accise e mancanza di interventi strutturali sul costo finale alla pompa.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: in molte zone d’Italia, il prezzo del gasolio ha superato i 1,80 €/litro, con picchi ancora più alti lungo le autostrade.
Quanto pesa tutto questo su un autotrasportatore?
Facciamo un esempio pratico: un camion che percorre 10.000 km al mese con un consumo medio di 3,5 km/l consuma circa 2.850 litri di gasolio al mese. Con un aumento anche solo di 10 centesimi al litro, parliamo di 285 euro di spesa in più, ogni mese, solo per il carburante.
Un peso che, se non scaricato sulla committenza (spesso impossibile), si mangia buona parte dei margini di guadagno.
Come difendersi dagli aumenti: 4 strategie concrete
1. Carte carburante con sconti dedicati
Molti fornitori offrono prezzi convenzionati per gli autotrasportatori. Le carte come la DKV Card permettono di risparmiare ogni volta che fai rifornimento, soprattutto se utilizzi una rete ben pianificata.
2. Pianificazione delle tratte e guida efficiente
Evita percorsi troppo tortuosi o con salite inutili. Una guida fluida, senza brusche accelerazioni o frenate, fa risparmiare fino al 10% di carburante.
3. App per confrontare i prezzi
Ci sono applicazioni che indicano in tempo reale le stazioni più economiche lungo la tua tratta. Pochi minuti di ricerca possono farti risparmiare decine di euro al pieno.
4. Veicoli aggiornati o alimentazioni alternative
Se stai valutando il rinnovo del parco mezzi, considera modelli Euro 6 moderni, più efficienti o soluzioni con alimentazione LNG (gas naturale liquefatto), dove possibile.
In un periodo difficile, ogni euro risparmiato fa la differenza. Pianificazione, strumenti giusti e qualche accorgimento possono aiutarti a mantenere la rotta, anche con i prezzi in salita.
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da admin | Apr 22, 2025 | Autotrasporti
Una professione dura, affascinante e fondamentale per l’economia. Eppure, il mestiere dell’autotrasportatore sta vivendo una crisi senza precedenti. In Italia, come nel resto d’Europa, mancano migliaia di autisti e la tendenza, purtroppo, è in peggioramento.
L’età media sale, i giovani non arrivano
Secondo gli ultimi dati, l’età media degli autisti professionisti in Italia supera i 50 anni. I giovani latitano e le nuove generazioni sembrano poco attratte da questo tipo di lavoro. Le ragioni sono molte:
- Orari pesanti e vita spesso lontano da casa.
- Percorso formativo lungo e costoso per ottenere patenti e CQC (Carta di Qualificazione del Conducente).
- Mancanza di valorizzazione e riconoscimento sociale del ruolo.
- Condizioni economiche non sempre all’altezza delle responsabilità.
Cosa rischia il settore se non cambia rotta
Se questa tendenza non si inverte, le conseguenze saranno serie:
- Ritardi nelle consegne e interruzioni nelle catene logistiche.
- Aumento dei costi per le aziende, costrette a competere per pochi autisti disponibili.
- Più stress per chi resta alla guida, con turni più lunghi e meno tutele.
Insomma, il rischio concreto è che a breve non ci sarà più nessuno disposto a mettersi al volante di un mezzo pesante. E senza trasporto, si ferma tutto.
Quali sono le possibili soluzioni?
Per cambiare davvero le cose, servono interventi strutturali:
- Formazione accessibile: incentivi per chi vuole ottenere le patenti professionali.
- Contratti più stabili e retribuzioni più competitive.
- Tecnologia a supporto, per semplificare il lavoro e migliorare la qualità della vita su strada.
- Campagne di valorizzazione per restituire dignità a una professione che muove l’Italia ogni giorno.
Il mestiere dell’autotrasportatore non deve scomparire. Deve evolversi, sì, ma senza perdere la sua identità. E soprattutto, deve tornare a essere una scelta possibile per chi sogna un futuro su strada.
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