Attenzione autotrasportatori: debiti e Durc bloccano i contributi

Attenzione autotrasportatori: debiti e Durc bloccano i contributi

Il nuovo Codice degli Incentivi cambia le regole del gioco per le imprese. Chi ha debiti con l’INPS o un Durc non regolare rischia di perdere i bonus, e chi delocalizza o riduce il personale dovrà restituire le agevolazioni ricevute.

Se un’azienda ha pendenze con INPS o altri enti, lo Stato tratterrà automaticamente l’importo del debito dai bonus richiesti. In pratica, prima si saldano i conti, poi si incassa il beneficio.

Il Durc diventa un requisito chiave: se risulta irregolare, l’incentivo viene bloccato. Se la situazione non viene sanata, il bonus si perde del tutto.

Stretta severa anche su chi sposta la produzione all’estero: se l’azienda delocalizza entro 5 anni dall’incentivo, deve restituire tutto. E se la delocalizzazione è fuori dall’UE, si restituisce da due a quattro volte quanto incassato. Per le grandi imprese, l’obbligo vale fino a 10 anni.

Attenzione anche ai tagli di personale: una riduzione dell’organico superiore al 40% nell’anno successivo all’agevolazione comporta la restituzione dei bonus ricevuti negli ultimi dieci anni. Una misura pensata per difendere l’occupazione.

Il nuovo Codice distingue tra incentivi con istruttoria tecnica, che richiedono una valutazione preventiva, e quelli automatici. Ma anche per questi ultimi serve una comunicazione iniziale su spesa e investimento.

Insomma, i bonus ci sono, ma bisogna stare in regola e pianificare con attenzione. Una svista può costare caro.

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Fonte Truck24

Brennero, la situazione si complica: cantieri, divieti e nuove proposte per evitare il caos

Brennero, la situazione si complica: cantieri, divieti e nuove proposte per evitare il caos

Torna a far discutere il nodo del Brennero: tra i cantieri sul ponte Lueg e i divieti notturni per i Tir, la viabilità lungo l’autostrada al confine tra Italia e Austria è sempre più sotto pressione. I divieti di transito in vigore dalle 22 alle 5 generano rallentamenti che si ripercuotono su tutto il traffico merci.

Il tema è stato affrontato durante il recente vertice di Vipiteno tra le Camere di commercio di Bolzano, Trento, Monaco, Alta Baviera e Tirolo. Dall’analisi dei dati è emerso che nelle prime ore del mattino, traffico pendolare e mezzi pesanti si incrociano, con il risultato di blocchi continui. Eppure, soluzioni alternative esistono.

Le Camere chiedono di revocare il divieto notturno anticipando le partenze alle 3 invece che alle 5. In questo modo si eviterebbero le code, con benefici concreti per l’economia locale e i residenti. Un’ulteriore ipotesi prevede anche l’estensione degli orari serali fino a mezzanotte.

Il nocciolo della questione

Ma il vero collo di bottiglia è il ponte Lueg, in territorio austriaco, costruito oltre 55 anni fa e ormai considerato a rischio. I lavori per la costruzione di una nuova infrastruttura dureranno almeno fino al 2030. Intanto, da inizio 2025, si circolerà su una sola corsia per senso di marcia, aumentando il rischio di ingorghi e costi per tutta la filiera.

Situazione complicata anche il sabato: i mezzi pesanti possono attraversare il Tirolo solo tra le 5 e le 7 del mattino. Una finestra troppo breve, che spesso impedisce agli autisti di completare il viaggio e rientrare a casa per il weekend.

Le Camere di commercio chiedono che ogni eventuale modifica ai divieti venga comunicata con largo anticipo alle aziende di trasporto, per evitare disagi organizzativi.

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Fonte Il Sole 24 Ore

Strade vecchie e traffico in crescita: perché il futuro della logistica italiana passa dall’asfalto

Strade vecchie e traffico in crescita: perché il futuro della logistica italiana passa dall’asfalto

Mentre si parla tanto di grandi opere ferroviarie, i dati non lasciano dubbi: l’Italia continua a muovere merci quasi esclusivamente su strada. Secondo Anita (l’associazione di autotrasporto aderente a Confindustria) e Federlogistica (Conftrasporto–Confcommercio), se vogliamo davvero potenziare la logistica nazionale, è urgente investire sulla rete viaria.

Nel 2023, l’87% delle 582 miliardi di tonnellate movimentate nel Paese ha viaggiato su gomma. E le previsioni parlano chiaro: entro il 2030, il traffico stradale crescerà di un altro 31%. Il problema? Le nostre infrastrutture sono tra le più datate d’Europa: il 50% dei ponti, viadotti e tratti autostradali è stato costruito prima del 1970. Un sistema vecchio, che oggi fatica a reggere i volumi attuali.

Anche i treni non offrono grandi speranze. Lo spostamento delle merci dalla gomma alla ferrovia, infatti, garantirebbe un calo del traffico stradale solo del 2,5-3,5%, secondo Davide Falteri di Federlogistica. Un risultato positivo, ma insufficiente a cambiare le regole del gioco. Il trasporto merci su rotaia copre appena il 12% del totale nazionale.

In più, l’Autostrada Ferroviaria Alpina tra Torino e Lione ha chiuso i battenti per mancanza di fondi pubblici, e oggi non si intravedono prospettive di riapertura. Il risultato? Quelle merci torneranno su gomma, con un impatto ambientale evidente.

Infine, i lavori del PNRR che stanno rallentando la rete ferroviaria proseguiranno almeno fino al 2027. Tradotto: per anni, le strade italiane resteranno la spina dorsale del nostro sistema logistico.

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Fonte Il Sole 24 Ore

Fino a 130.000 € per rinnovare mezzi, attrezzature e strutture: approfitta ora del Bando Inail 2024/2025

Fino a 130.000 € per rinnovare mezzi, attrezzature e strutture: approfitta ora del Bando Inail 2024/2025

Un’occasione da non perdere per tutte le imprese italiane, anche individuali, che vogliono migliorare la sicurezza sul lavoro.

Il nuovo Bando ISI Inail 2024/2025 offre un contributo a fondo perduto fino al 65% delle spese ammissibili, con un tetto massimo di 130.000 euro, per progetti che puntano a rendere più sicuro l’ambiente di lavoro rispetto alla situazione attuale.

Una grande opportunità anche per il mondo del trasporto e della logistica, che spesso si confronta con rischi legati a movimentazione carichi, usura dei mezzi e ambienti di lavoro impegnativi.

Cosa si può finanziare?

Tra i progetti ammessi troviamo:

  • Rimozione e smaltimento amianto
  • Sostituzione di macchinari obsoleti
  • Riduzione del rischio da sollevamento manuale dei carichi
  • Riorganizzazione di layout produttivi o impiantistica
  • Installazione di nuovi dispositivi o attrezzature per la sicurezza
  • Progetti per la riduzione dei rischi da agenti chimici, biologici o cancerogeni

C’è spazio anche per interventi di tipo organizzativo, come l’adozione di modelli di responsabilità sociale o sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro.

Chi può partecipare?

Possono fare domanda:

  • Tutte le imprese italiane, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio
  • Per alcune linee specifiche, anche enti del Terzo Settore, come associazioni di volontariato o imprese sociali

Per essere ammessi, è necessario:

  • Avere un’unità produttiva attiva in Italia
  • Non essere in liquidazione o in procedura concorsuale
  • Essere in regola con contributi e obblighi assicurativi
  • Non aver ricevuto contributi per progetti simili negli ultimi tre bandi

Spese ammissibili

Il bando copre:

  • Spese dirette per l’acquisto di attrezzature e macchinari
  • Spese accessorie strettamente funzionali al progetto
  • Eventuali spese tecniche, entro i limiti previsti

Attenzione: non sono ammessi beni usati o acquisiti tramite leasing, né progetti già avviati alla data di chiusura dello sportello telematico.

Come funziona la procedura?

1. Inserimento domanda e codice identificativo
Le imprese accedono alla piattaforma Inail, inseriscono i dati del progetto e ottengono un codice identificativo.

2. Click Day
Arriva poi il momento cruciale: l’invio telematico del codice, in una data e orario preciso, per entrare in graduatoria cronologica. Chi invia prima ha più possibilità.

3. Invio documentazione
Se l’impresa risulta ammessa, ha 30 giorni di tempo per completare la pratica caricando tutta la documentazione richiesta.

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Fonte Truck24

Stop ai mezzi pesanti: ecco tutte le date da segnare per la primavera

Stop ai mezzi pesanti: ecco tutte le date da segnare per la primavera

La primavera porta con sé giornate più lunghe e traffico più intenso, soprattutto nei fine settimana e nei festivi. Come sempre, tornano anche i divieti di circolazione per i mezzi pesanti: un promemoria utile per evitare sanzioni e per organizzare al meglio il proprio lavoro.

Chi è coinvolto?

I divieti riguardano i veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate, adibiti al trasporto di cose, circolanti fuori dai centri abitati.

Date da segnare sul calendario: Primavera 2025

Ecco il calendario dei divieti in vigore da aprile a giugno 2025:

  • Giovedì 25 aprile (Festa della Liberazione): dalle 9.00 alle 22.00
  • Mercoledì 1° maggio (Festa dei Lavoratori): dalle 9.00 alle 22.00
  • Domenica 5 maggio: dalle 9.00 alle 22.00
  • Domenica 12 maggio: dalle 9.00 alle 22.00
  • Domenica 19 maggio: dalle 9.00 alle 22.00
  • Domenica 26 maggio: dalle 9.00 alle 22.00
  • Domenica 2 giugno (Festa della Repubblica): dalle 9.00 alle 22.00
  • Domenica 9 giugno: dalle 7.00 alle 22.00
  • Domenica 16 giugno: dalle 7.00 alle 22.00
  • Domenica 23 giugno: dalle 7.00 alle 22.00
  • Domenica 30 giugno: dalle 7.00 alle 22.00

Come organizzarsi al meglio: 3 consigli pratici

1. Pianifica con anticipo
Verifica con i clienti eventuali margini di flessibilità nella consegna e organizza i viaggi tenendo conto delle giornate di divieto, specialmente se includono ponti o festività.

2. Sfrutta i giorni “franchi”
Tra un festivo e l’altro, ci sono giorni lavorativi normali: massimizza le tratte in quelle giornate per recuperare i tempi persi.

3. Controlla le deroghe
Alcuni trasporti sono esclusi dal divieto (per esempio, carburanti, animali vivi, merci deperibili). Se rientri in una di queste categorie, portati sempre la documentazione giustificativa.

Essere informati significa viaggiare con meno stress e maggiore efficienza. Un buon calendario in cabina può davvero fare la differenza!

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