Arriva una svolta importante per tutti i vettori che si trovano spesso a fare i conti con ritardi nei pagamenti. Il Decreto Infrastrutture (DL 73/2025), pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introduce una misura che può davvero cambiare le regole del gioco: da oggi, chi non paga rischia sanzioni salatissime, fino al 10% del fatturato annuo.
Nel dettaglio, il Governo ha modificato l’articolo 83-bis del Decreto 112/2008, aggiungendo il nuovo comma 15-bis, che stabilisce un principio chiave: se il committente non paga il trasportatore nei tempi previsti e si configura una situazione di “dipendenza economica”, l’Autorità Garante della Concorrenza può intervenire con sanzioni amministrative pesanti.
Cos’è la dipendenza economica e cosa cambia
Il concetto di “dipendenza economica” esiste da anni (Legge 192/1998), ma non era mai stato applicato in modo così diretto al settore dell’autotrasporto. Con questa novità, si riconosce che un vettore, specie se piccolo o con pochi clienti, può trovarsi nella condizione di dover accettare pagamenti in ritardo per non perdere un committente importante. Ora, grazie alla nuova norma, questi abusi possono essere segnalati all’Antitrust, che avvierà un’istruttoria e potrà multare il committente fino al 10% del fatturato nei casi più gravi.
Un cambio di approccio: da disputa privata a questione di mercato
Fino a oggi, chi subiva ritardi nei pagamenti doveva agire da solo, magari con un avvocato, e affrontare tempi lunghi e costi alti. Ora invece, la questione non è più solo tra privati, ma riguarda l’intero equilibrio del mercato dei trasporti. Un cambiamento fortemente voluto dalle associazioni di categoria, che per la prima volta vedono riconosciuto il diritto a ricevere i pagamenti nei tempi corretti come una condizione essenziale per il corretto funzionamento della filiera logistica.
Attenzione però: non è tutto automatico
La norma non modifica i termini di pagamento (30 giorni, prorogabili a 60 con giustificato motivo), ma introduce uno strumento in più per farli rispettare. Tuttavia, l’intervento dell’Antitrust non avviene d’ufficio: è necessario presentare una segnalazione motivata, corredata da documenti che provino la dipendenza economica e il comportamento scorretto del committente.
Le aziende, quindi, devono prepararsi: occorre formalizzare meglio i contratti, monitorare i rapporti commerciali e raccogliere le prove di eventuali abusi. Un ruolo importante potrà essere giocato anche dalle associazioni di settore, che possono agire come punto di riferimento per segnalazioni collettive.
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Fonte Truck24